Penso sempre in questa stagione
agli uliveti di quei luoghi che ci diedero i Natali,
presso cui numerosi ci riunivamo
per raccoglierne i frutti.
Noi piccoli ingannavamo la noia
con le dita affondate nella terra calda
per scoprire dalla sepoltura
le sfere rugose e morbide al tatto.
Addolcivano i nostri palati,
e placavano la fame
in quelle ore interminabili.
Vigili gli sguardi benevoli
dei nostri nonni.
