Non ho nulla da offrire.
Ma lo smarrimento della mente
che non sa tacere.
Nel frastuono incessante,
nel disordine
di questi giorni
si scorgono a malapena
i contorni pallidi
di vissuti che scivolano via
ai sensi che dormono.
Ho smesso di osservare,
faccio fatica a soffermarmi
e i dettagli mi annoiano.
Sorvolo,
ignoro
oggetti e passanti,
e alla fine mi perdo
persino sul rettilineo
della rotta consueta.
Non mi resta che arrendermi
e far finta di aver colto
per consolare una volontà
incredula
agli orrori dell’aridità.
Non ho nulla da offrire.
Ma il vuoto
ritrovato,
valorizzato.
